Ryanair chiede al governo italiano di cancellare le tasse d’imbarco – AirlineGeeks.com

Ryanair chiede al governo italiano di cancellare le tasse d’imbarco

Nel 2004 è stata istituita dal governo italiano una tassa aggiuntiva sui diritti di imbarco passeggeri. La finalità di questa tassa – un euro per passeggero a bordo – è del 20% a beneficio del comune dove si trova l’aeroporto e dell’80% per reperire le risorse necessarie per rafforzare la sicurezza delle strutture aeroportuali e delle principali stazioni ferroviarie contro il terrorismo internazionale.

Il tributo, infatti, finisce solo nelle tasche degli operatori aeroportuali, ei passeggeri ne trarranno vantaggio se l’importo totale del tributo supera i 30 milioni di euro l’anno. Qualsiasi denaro al di sotto di questo limite è il normale gettito fiscale del governo italiano e può essere utilizzato per qualsiasi scopo e per qualsiasi beneficio. La tassa è stata sospesa da agosto 2021 a dicembre 2021 per aiutare le compagnie aeree.

Per questi motivi Ryanair ha chiesto ancora una volta al governo italiano di revocare questa tassa su tutti gli aeroporti italiani e su tutte le compagnie aeree fino al 2025. La rimozione di questa tassa sarà “fondamentale per ripristinare il turismo italiano e garantire che l’Italia sia competitiva con il resto dell’UE. Paesi che cercano di attirare le compagnie aeree per sostenere la rapida ripresa del settore turistico”, ha affermato la compagnia aerea in una nota. i veri destinatari dell’onere economico riferito sono i passeggeri.

Questa caratteristica è stata più volte sottolineata dalla società irlandese, poiché si spera che l’esenzione fiscale possa fornire un importante impulso alla connettività regionale a beneficio di milioni di viaggiatori italiani e turisti locali. Durante il periodo di evasione fiscale, Ryanair ha introdotto 13 nuove rotte e più di 20 frequenze aggiuntive sulle 17 rotte esistenti, dimostrandosi un notevole impulso.

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La compagnia low cost irlandese ha detto che investirà almeno 4 miliardi di dollari nella rete italiana nei prossimi quattro anni e creerà 1.500 nuovi posti di lavoro se il governo italiano rimuoverà la sovrattassa.

Nessun rimborso per i viaggiatori positivi al governo

La compagnia aerea irlandese rifiuta di rimborsare i voli ai passeggeri che non sono in grado di partire a causa di un test positivo al Covit-19. Ryanair considera Kovit “non una malattia grave”, anche se deve fornire una pulizia molecolare positiva per dimostrare la vera impossibilità. La questione è stata sottoposta all’Enac dell’Ente per l’Aviazione Civile, che potrebbe avviare un’azione contro Ryanair e portare a sanzioni.

Il problema è che a causa del problema del passeggero, Ryanair si è limitata a proporre di modificare la data del volo (non gratuito) al cliente. In Europa, purtroppo, non ci sono regole per questo tipo di contenziosi, quindi la questione dovrebbe essere risolta trovando un accordo bilaterale.

  • Vincenzo si è laureato nel 2019 in ingegneria meccanica con un corso aeronautico, con una tesi sui fattori umani nella manutenzione degli aeromobili. Attualmente sta conseguendo un Master in Ingegneria Aerospaziale presso l’Università di Palermo, Italia. Coordina le sue attività giornalistiche con il suo lavoro come Safety and Credibility Engineer presso TMT Solutions.

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