Cannes mostra una fiorente industria cinematografica italiana

L’industria cinematografica italiana, ininterrotta durante le epidemie, è una priorità all’interno del piano di ripresa post-COVID-19 del Paese. I Cincinnati Studios di Roma hanno impegnato $ 300 milioni ($ 8.358 milioni) per una revisione radicale delle sue prestigiose strutture da parte del fondo di recupero post-epidemia dell’Unione europea.

A giugno, il presidente della Commissione europea Ursula van der Leyen e il primo ministro italiano Mario Draghi hanno visitato Cincinnati e hanno tenuto una conferenza stampa nel suo spazioso Studio 5, noto come la seconda casa del compianto Federico Fellini. Il ministro della Cultura italiano Tario Francescini ha annunciato l’intenzione di aggiornare ed espandere gli studi iconici per “soddisfare adeguatamente la crescente domanda internazionale” per lo spazio dello studio.

Intanto il cinema italiano uscirà a pieno regime Cannes. Il Senior Attur Marco Belloccio presenterà il suo documento personale “Marks Can Waite” fuori concorso e riceverà la Palma d’Oro onoraria; Tata Moretti gareggia con l’opera teatrale “Three Sites”; Alice Roachwacher (“Happy as Lazarus”) torna come co-regista di Doc “Futura”, una delle quattro voci italiane della Quinzaine des Réalisateurs; E l’esordiente Laura Samani è nella settimana della critica con il mito del “corpietto” in cui una giovane donna intraprende un viaggio verso una montagna magica dove crede che un bambino debba essere battezzato.

“Il cinema italiano ha visto storie fortemente innovative e un’esplosione di creatività nell’ultimo decennio, senza precedenti”, afferma Carla Catani, responsabile della pubblicità di Filmitalia. Nota che molti dei titoli di Cannes di “Small Body” e dei registi junior si discostano dal canone naturale di vecchia data del paese.

“La storia del granchio reale” è un film ambientato nel folklore del 19° secolo su un giovane ubriacone ribelle che uccide accidentalmente la sua fidanzata in una rissa con un capo villaggio nel 19° secolo. Viene esiliato in un’isola oltre la provincia di Deira del Fuego nell’estremo sud dell’Argentina, dove cerca un tesoro nascosto. Katani dice che rende omaggio al West italiano nella seconda metà del film. “King Crab” è stato diretto da Alessio Rico de Ricci e Matteo Sobis.

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“A Sierra” di Jonas Carbignano alla Quinzaine des Réalisateurs, con un nuovo approccio, è profondamente immerso nel neuralismo. Segue “Mediterraneo” e “A Siambra” che partiva da Uncinetto e chiudeva la trilogia del Carbignano nella regione meridionale italiana della Calabria.

“Europa” del regista italo-iracheno Haider Rashid parla di un giovane iracheno catturato dalla polizia dopo essersi chinato a Fort Night ed essere entrato in Europa attraverso il confine tra Turchia e Bulgaria. Riesce a fuggire in un mondo sotterraneo selvaggio della foresta, ferito solo da cacciatori espatriati bulgari.

“Futura”, co-diretto da Rohwatcher, Pietro Marcello (“Martin Eden”) e Francesco Muncie (“Black Souls”), è considerata una “indagine congiunta” di tre ricercatori. Il futuro della gioventù italiana di oggi. Si ritiene che Doug Pierre sia stato ispirato dal documentario di Paulo Pasolini del 1965 “Commissar de Amore” (“Love Encounters”).

Proveniente da Cannes, Filmitalia ospita il suo annuale Italian Screenings New Cinema Italian Showcase dal 21 al 25 luglio nella città montagnosa di Froscotty vicino a Roma. Oltre al noto vino bianco locale, i buyer selezionati sono completamente immersi negli ultimi film Italo in sofisticati multiplex, tra cui anteprime di titoli che saranno presto lanciati da Locarno, Venezia, Toronto e altri importanti paesi internazionali. Cerimonie. Non mancano i nuovi canoni per lo spettacolo.

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