L’Unione Europea (UE) ha chiesto all’Italia di imporre sanzioni ai dispositivi che ingannano le emissioni diesel

BRUXELLES (Reuters) – La Commissione europea ha invitato giovedì l’Italia a comminare sanzioni pecuniarie per l’utilizzo di dispositivi vietati per la gestione delle emissioni dei veicoli, accelerando il processo di violazione nei confronti di Roma, avviato nel maggio 2017.

L’esecutivo dell’UE ha avviato un’azione legale contro l’Italia quattro anni fa per non aver fornito alla polizia informazioni sulla frode dei test sulle emissioni di Fiat Chrysler, ora parte di Stellandis.

Stellantis e il Ministero dei Trasporti italiano non sono stati immediatamente disponibili per un commento.

La commissione ha affermato di aver chiesto all’Italia di spiegare il proprio mancato rispetto degli obblighi di attuazione delle norme sulle emissioni basate sulla normativa europea.

Per regolamento, gli Stati membri devono stabilire e applicare regole relative alle sanzioni per l’uso di dispositivi di guasto vietati che ostacolano le prestazioni dei sistemi di controllo delle emissioni, con conseguente aumento delle emissioni dei veicoli.

La commissione ha affermato che l’Italia ha ordinato il ritiro forzato dei veicoli interessati, ma non ha imposto sanzioni.

L’Italia ha ora due mesi per rispondere e intraprendere le azioni necessarie, altrimenti la Commissione potrebbe decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia europea.

(Segnalazione di Fu Yunzi a Bruxelles e Julio Piovacari a Milano)

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