Fonti affermano che la ION si pronuncerà sull'accordo esclusivo con la Prilios per l'Italia dopo aver reso noti i termini del prestito a Reuters

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Di Giuseppe Fonte e Valentina Za

ROMA (Reuters) – L'Italia si avvicina all'acquisizione da parte di Ion del gestore del credito Prelios dopo che il gruppo fintech ha diffuso i dettagli richiesti da Roma sul finanziamento dell'operazione, riferiscono tre fonti a conoscenza della questione.

La richiesta di divulgazione ha portato a un vicolo cieco sull’accordo da 1,3 miliardi di euro (1,4 miliardi di dollari) dell’agosto 2023, che richiede l’approvazione dei “golden power” affinché l’Italia protegga beni di interesse nazionale strategico da interessi stranieri indesiderati.

Il dipartimento governativo responsabile di tali poteri ha trovato una soluzione di compromesso con Ion per risolvere l'impasse, ha detto una delle tre fonti a conoscenza della questione.

I rappresentanti sia dello ION che dell'ufficio del primo ministro Georgia Meloni hanno rifiutato di commentare.

Dopo che a gennaio il governo aveva dato il primo via libera all'acquisizione di Prelios, l'operazione è stata impantanata dalla richiesta dell'Italia che le azioni Prelios diventassero legalmente garanzia per le banche finanziatrici dell'operazione.

Questo di solito accade quando si completano tali transazioni.

La richiesta del governo nasce dall'esigenza di fare chiarezza su chi diventerebbe azionista di Prelios nel caso in cui venissero sfruttate le garanzie sui prestiti.

Il closing è finanziato attraverso un prestito bancario di circa 630 milioni di euro, al prezzo concordato da ION con Davidson Kempner, il fondo di investimento americano proprietario di Prelios.

Il gruppo delle banche comprende UniCredit (LON: ) e Lenders Bnp Paribas (EPA:).

La notifica al governo che le azioni potevano essere costituite legalmente come garanzia del prestito ha innescato una nuova procedura di autorizzazione, introducendo un elemento di incertezza che ha impedito alle banche di finanziare le acquisizioni.

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Fonti hanno affermato che le parti hanno trovato un modo per affrontare la situazione Catch-22 e che il governo potrebbe discutere l'acquisizione già lunedì, con due fonti che dovrebbero confermare il via libera iniziale all'accordo.

($1 = 0,9141 euro)

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