Fonti affermano che l’Italia sta spingendo per una data di uscita dal carbone prima del vertice energetico del G7

Milano: L'Italia sta spingendo per un accordo all'interno del Gruppo dei Sette paesi ricchi per fissare una data obiettivo per l'eliminazione graduale del carbone nella produzione di energia, hanno detto fonti diplomatiche prima dell'incontro dei ministri dell'Energia del G7 a Torino.

L’accordo rappresenterebbe un passo avanti verso la transizione del carbone dal combustibile fossile più inquinante al vertice sul clima delle Nazioni Unite COP28 dello scorso anno a Dubai.

L’Italia, che quest’anno detiene la presidenza di turno del G7, prevede di chiudere le proprie centrali elettriche a carbone entro il 2025, ad eccezione dell’isola della Sardegna, che attualmente ha una scadenza del 2028.

Alla riunione del G7 di questo fine settimana, Roma vuole fare pressione sui suoi partner – Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Canada e Giappone – affinché fissino una data obiettivo comune per l'eliminazione del carbone, hanno detto a Reuters fonti diplomatiche italiane.

La Roma è pronta a proporre la propria tempistica se avrà bisogno di mediare un accordo, hanno aggiunto le fonti.

Fonti hanno affermato che la Germania si sta opponendo agli sforzi dell'Italia per rispettare una scadenza per l'uscita dalla rete del carbone nel contesto dei colloqui su un compromesso alla riunione di Torino che inizierà domenica.

Berlino attualmente mira a eliminare gradualmente le sue centrali elettriche a carbone entro il 2030, ma il combustibile è ancora la seconda fonte energetica più importante del paese per la produzione di elettricità.

Espandere

Italia e Germania sono in disaccordo sull’energia nucleare, con il rapporto del G7 di Roma pronto a dire che l’energia prodotta dalla fissione nucleare è una delle opzioni che i paesi del G7 sceglieranno per ridurre la loro dipendenza dai combustibili fossili.

Roma vuole mostrare sostegno alla ricerca su una nuova generazione di reattori nucleari, ma la Germania, che ha disattivato la sua ultima centrale nucleare nel 2023, è contraria a esprimere sostegno per l’energia derivata dalla fissione nucleare.

Il ministero dell'Economia tedesco, che gestisce la politica energetica del paese, non è stato disponibile per commenti sulla questione.

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