I corvi possono effettivamente contare ad alta voce, nuovo sorprendente studio: ScienceAlert

Non è un segreto che i corvidi siano capaci di incredibili imprese di pensiero creativo e intelligente, ma questa nuova capacità ci ha sbalordito.

Un team di scienziati ha dimostrato che i corvi possono “contare” ad alta voce, producendo un numero specifico e deliberato di corvi in ​​risposta a segnali visivi e uditivi. Mentre altri animali come le api hanno dimostrato la capacità di comprendere i numeri, questa specifica manifestazione di alfabetizzazione digitale non è stata ancora osservata in nessuna specie diversa dall’uomo.

“Produrre un numero fisso di vocalizzazioni con un obiettivo richiede una sofisticata combinazione di abilità numeriche e controllo vocale.” Lo scrive il team di ricercatori Guidato dalla neuroscienziata Diana Liao dell’Università di Tubinga in Germania.

“Non è ancora noto se questa capacità esista in animali diversi dall’uomo. Abbiamo dimostrato che i corvi possono produrre in modo flessibile numeri variabili da uno a quattro suoni in risposta a segnali casuali associati a valori numerici.”

La capacità di contare ad alta voce è diversa dalla comprensione dei numeri. Richiede non solo questa comprensione, ma anche un controllo vocale mirato per comunicare. È noto che gli esseri umani usano la parola per contare numeri e comunicare quantità, un’abilità appresa in tenera età.

Quando i bambini piccoli imparano a contare, l’apprendimento di numeri specifici associati a quantità specifiche può richiedere del tempo per essere padroneggiato. Nel frattempo, i bambini a volte possono usare numeri casuali per fare un conteggio fonetico. Invece di contare “uno, due, tre”, potrebbero dire “uno, uno, quattro” o “tre, dieci, uno”. Il numero di pronunce è corretto, ma le parole stesse sono confuse.

L’origine biologica del conteggio dei gettoni è sconosciuta, ma si sa che i corvi lo capiscono Concetti numerici difficili come lo zeroLiao e i suoi colleghi pensavano che rappresentassero un buon candidato per esplorare abilità numeriche più complesse.

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Un diagramma che illustra l’esperimento. (Liao et al. Scienze2024)

Hanno condotto il loro studio su tre cornacchie nere (Corvo con corona), che i ricercatori hanno addestrato a produrre un numero variabile di suoni, tra uno e quattro, quando vengono presentati con un simbolo casuale o un segnale audio. Una volta prodotto il numero richiesto di mucche, i corvi dovevano beccare il bersaglio per segnalare che il compito era terminato.

I ricercatori hanno scoperto che i tre corvi erano in grado di produrre il numero corretto di gracidi in risposta ai segnali, con l’errore occasionale che spesso appariva come un gracchiare di troppo o troppo poco.

I ricercatori affermano che questo è simile al modo in cui contano i bambini piccoli, utilizzando un sistema numerico approssimativo e non simbolico, pianificato in anticipo prima della loro prima vocalizzazione.

È interessante notare che il tempo e il suono della prima vocalizzazione nella sequenza erano legati al numero di vocalizzazioni eseguite successivamente, e ciascuna vocalizzazione nella sequenza aveva caratteristiche acustiche specifiche per la sua posizione in quella sequenza.

Questa è un’impresa particolarmente impressionante per i corvi poiché produrre suoni intenzionali è più difficile e richiede tempi di reazione più lunghi rispetto, ad esempio, ai clic o ai movimenti della testa.

Potrebbe indicare un canale di comunicazione degli uccelli precedentemente sconosciuto in natura. Ad esempio, le cince producono un numero maggiore di suoni “d” nei loro richiami di allerta ai predatori più grandi.

“I nostri risultati mostrano che i corvi possono produrre in modo flessibile e deliberato un numero specifico di suoni utilizzando il ‘sistema numerico approssimativo’, un sistema di stima dei numeri non simbolico condiviso da esseri umani e animali”. I ricercatori scrivono nel loro articolo.

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“Questa competenza nei corvi riflette anche le capacità di enumerazione dei bambini prima che imparino a comprendere le parole numeriche di base, e quindi può costituire un precursore evolutivo del vero conteggio in cui i numeri fanno parte del sistema di simboli combinatori”.

La ricerca è stata pubblicata in Scienze.

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