Il difensore dell'Inter Acerbi, rimandato a casa dal ritiro italiano per presunti abusi razzisti nei confronti di Juan Jesus del Napoli, rischia la squalifica

Il difensore dell'Inter Francesco Acerbi, che è stato rimandato a casa dal ritiro italiano, potrebbe affrontare una lunga squalifica se i funzionari del calcio italiano decidessero di aver abusato razzialmente del compagno di squadra del Napoli Juan Jesus durante la partita di Serie A di domenica.

Jesus era sconvolto quando nel secondo tempo si è rivolto all'arbitro, che poi ha chiamato Acerbi. In un filmato televisivo in primo piano, Jesus sembra dire all'arbitro che Acerbi ha usato un insulto razzista. Jesus ha anche indicato la sua maglietta, che aveva lo stemma “Keep Out Racism” come parte della campagna contro il razzismo della lega.

Gesù però non confermò l’accaduto. “Ciò che accade in campo, resta in campo”, ha detto il brasiliano DAZN.

“L'Azerbi si è scusato, ha esagerato con le parole. È un bravo ragazzo. E ovviamente siamo grandi, possiamo sistemare le cose in campo. Lui si è scusato, siamo andati avanti e quando l'arbitro fischia tutto finisce ecco. Va bene.”

Acerbi e Jesus si sono abbracciati alla fine della partita, che si è conclusa con un pareggio per 1-1 – con Jesus che ha segnato nel finale il pareggio contro la sua ex squadra.

“Spero che non accada di nuovo perché è un ragazzo intelligente”, ha aggiunto Juan Jesus, 32 anni. Acerbi non è stato sanzionato dall'arbitro.

Acerbi potrebbe eventualmente affrontare una squalifica di almeno 10 partite se la Federcalcio italiana decidesse di aprire un'indagine. Molto può dipendere da quanto scritto nel verbale inviato al direttore di gara del campionato italiano.

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Acerbi si è unito alla squadra italiana a Roma prima che gli Azzurri volassero in America martedì per le amichevoli contro Venezuela ed Ecuador, ma il 36enne è stato ora sostituito dal difensore della Roma Gianluca Mancini.

In conformità con la politica interna degli Azzurri, Acerbi ha parlato con l'allenatore italiano Luciano Spalletti e con i giocatori per spiegare la sua versione della “presunta espressione razzista” da lui presumibilmente utilizzata, ha affermato in un comunicato la Federcalcio italiana.

“Dalle dichiarazioni dell'inter difensore, in attesa della ricostruzione di quanto accaduto nel pieno rispetto dell'autonomia della giustizia sportiva, non vi è stato alcun intento diffamatorio, denigratorio o razzista da parte sua”, ha affermato la FIGC.

“E' stato però concordato di lasciare Acerbi fuori dai convocati per le prossime due amichevoli negli Stati Uniti per garantire la tranquillità richiesta alla Nazionale e al giocatore che oggi rientra nel suo club”.

L'agente di Acerbi e l'Inter non hanno risposto subito alle richieste di commento. Acerbi non ha commentato i suoi account sui social media.

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